giovedì 5 giugno 2014

Papaveri rossi



Papaveri rossi - compagni dei miei anni veloci

Qualche giorno fa ho fatto un giro con mia figlia nei luoghi dove son nato e dove ho trascorso la mia infanzia.
Sono riaffiorati  tanti ricordi,  mi è sembrato di rivivere  con le persone quegli anni.
Sono state carezze per la mia mente.
Tra i campi gli alberi e angoli ancora familiari.
Profumo di fieno, piedi scalzi nella polvere o sguazzare nell’ acqua.
Le galline che accorrevano al richiamo e le faraone  con il loro chiodo in testa e l’elegante vestito grigio a pois, i buoi, i cavalli, i passeri, il mio cane “leon”  che aspettava il mio ritorno da scuola.
Le calde giornate d’estate, la mietitura tra i biondi campi di grano e i papaveri rossi.
Le storie vissute degli anziani raccontate, nei meriggi d’estate mentre battevano con il martello sulla falce, all’ ombra del grande frassino, che è ancora lì con le braccia aperte a chiedermi di salire sui suoi rami in cerca di nidi d’uccelli.
Le corse affannate, le risate sincere.
Rivedo le impronte nel fango e le nuotate nello scolo dietro casa,
la caccia alle rane, i giochi innocenti.
Il lungo sentiero tra i pioppi, dalla folta chioma, che mi portava al paese, guardiani silenziosi dei viaggi in bicicletta per andare alla scuola mai amata.
Mi rivedo dietro al vetro della finestra ad osservare i leggeri fiocchi di neve cadere ed imbiancare la pianura.
A volte i fiocchi erano rincorsi, con i compagni di giochi, per prenderli con la lingua di fuori e la testa all’ insù.
L’autunno, le foglie ingiallite poi i rami spogli.
Gli scherzi a mia  nonna Matilde e le paure del buio, “del babao”.
La sera seduti  attorno al camino a battere sul ceppo per veder le “strie”.
Mia madre e le donne a sferruzzare maglie.
Il mio continuo chiedere di raccontare ancora storie.
La radio dei vicini  con gli auguri da Capodistria e la Jole che alzava il volume per l’ immancabile quotidiana “bandiera rossa” e “mamma …. son tanto felice…”
Le castagne, la polenta e la “pinza unta e i pinzin”.
La neve nel bicchiere colorata con un po’ di vino rosso.
Penso dolcemente a quei giorni, che rivedo con gioia ed ho vissuto spensieratamente.
Sono stati “i miei anni  veloci”.