domenica 22 giugno 2014

Ponte delle Fate

Il pesciolino ha compiuto un altro viaggio.

 Il pesciolino portafortuna è stato "liberato" mentre si attraversava il ponte.
 ..... viandante chiunque tu sia se attraverserai questo confine sarai condotto in luoghi mai esplorati.
Varcando questa linea sottile potrai entrare nel mondo della fantasia e provare la vertigine della bellezza.
Se libererai in questo luogo il pesciolino portafortuna che ti ho dato
 sicuramente ritornerai a provare la fantasia di quei luoghi.


 Isle of Man  
Fotografa, fotografata, mentre assiste al TT Trophy. 
 Una gara motociclistica su strada dove spericolati centauri mettono a rischio la loro vita per divertimento.
".... lasciano segni di gomma sulle strade come fossero graffiti o incisioni rupestri scavati nella roccia".

giovedì 5 giugno 2014

Papaveri rossi



Papaveri rossi - compagni dei miei anni veloci

Qualche giorno fa ho fatto un giro con mia figlia nei luoghi dove son nato e dove ho trascorso la mia infanzia.
Sono riaffiorati  tanti ricordi,  mi è sembrato di rivivere  con le persone quegli anni.
Sono state carezze per la mia mente.
Tra i campi gli alberi e angoli ancora familiari.
Profumo di fieno, piedi scalzi nella polvere o sguazzare nell’ acqua.
Le galline che accorrevano al richiamo e le faraone  con il loro chiodo in testa e l’elegante vestito grigio a pois, i buoi, i cavalli, i passeri, il mio cane “leon”  che aspettava il mio ritorno da scuola.
Le calde giornate d’estate, la mietitura tra i biondi campi di grano e i papaveri rossi.
Le storie vissute degli anziani raccontate, nei meriggi d’estate mentre battevano con il martello sulla falce, all’ ombra del grande frassino, che è ancora lì con le braccia aperte a chiedermi di salire sui suoi rami in cerca di nidi d’uccelli.
Le corse affannate, le risate sincere.
Rivedo le impronte nel fango e le nuotate nello scolo dietro casa,
la caccia alle rane, i giochi innocenti.
Il lungo sentiero tra i pioppi, dalla folta chioma, che mi portava al paese, guardiani silenziosi dei viaggi in bicicletta per andare alla scuola mai amata.
Mi rivedo dietro al vetro della finestra ad osservare i leggeri fiocchi di neve cadere ed imbiancare la pianura.
A volte i fiocchi erano rincorsi, con i compagni di giochi, per prenderli con la lingua di fuori e la testa all’ insù.
L’autunno, le foglie ingiallite poi i rami spogli.
Gli scherzi a mia  nonna Matilde e le paure del buio, “del babao”.
La sera seduti  attorno al camino a battere sul ceppo per veder le “strie”.
Mia madre e le donne a sferruzzare maglie.
Il mio continuo chiedere di raccontare ancora storie.
La radio dei vicini  con gli auguri da Capodistria e la Jole che alzava il volume per l’ immancabile quotidiana “bandiera rossa” e “mamma …. son tanto felice…”
Le castagne, la polenta e la “pinza unta e i pinzin”.
La neve nel bicchiere colorata con un po’ di vino rosso.
Penso dolcemente a quei giorni, che rivedo con gioia ed ho vissuto spensieratamente.
Sono stati “i miei anni  veloci”.